martedì 9 dicembre 2008

Ascolta , turista ignaro



1.Ascolta, Turista Ignaro.
Ci sono più momenti per vivere l’estate nel Salento:
Vai a Roca , sulle rovine del castello di Maria d’Enghien,
dove il mare ha un suo sapore, una sua salsedine gagliarda
che dà timbro e colore al paesaggio.
Troverai i paesi addossati l'uno all'altro,

le case-rifugio,
l’architettura spontanea per l’uomo-pescatore e per l’uomo-artigiano.

E d’intorno un forte odore di timo a liberar i polmoni da vecchie incrostazioni.
E poi visita la Grotta della Poesia ,

in cui l'uomo scrisse i primi versi in mille lingue (ma forse erano solo gridi),

in cui Carmelo Bene fece il suo ultimo recital

e D'Alema l'ultima virata salentina, con la sua Icaro dall'ali di cera.

2.Soffermati , poi, ad Otranto , con il suo Castello aperto,

e la sua storia , più tragica che grande , di Nostra Signori dei Turchi,
e la Cattedrale che sorge come una conchiglia,
e lo splendido pavimento-mosaico di Frate Pantaleone,
una Bibbia illustrata per i poveri, con la figurina dell’Asino arpista
nella quale si riconobbe Florio Santini, lucchese-salentino dal cuore che non brucia.
Medita sugli ottocento martiri , sulle loro ossa a cielo aperto e sugli inconoscibili echi di silenzio che da quel momento ti verranno inevitabilmente incontro , tutte le sere ,
sul lungomare di Otranto, perché è proprio qui nella città più orientale d’Italia , dove ti svegliano all’alba i corvi neri con il gelato in mano che verrà la tua ora , “L’ora di tutti”, di cui parla Maria Corti, l’ora in cui ciascun uomo è chiamato a dar prova di sé.


3.Prosegui lungo la costiera troverai la Grotta dei Cervi ,un trekking per lo spirito,
E poi Santa Cesarea , la Zinzulusa , Castro Marina, indi Porto Tricase e il Ciolo di Gagliano

conle ghirlande dei pescatori e le pajare sentinelle di mare.

Per arrivare a Leuca la bianca, finibus terrae , luogo dell’oltretomba.
Guardala dall’alto questa città fantasma , che non esiste , guardala dal Santuario di Santa Maria dalle altezze del gran faro-obelisco di tufi e di calce sulla cui cima siede eternamente un angelo giallo, ammira le ville silenziose schierate come ancelle pudiche in preghiera sul lungomare
e ricorda che è qui che i salentini dopo morti fanno ritorno, col cappello in testa.
Ed è solo qui che potrai incontrare , nelle grotte marine, la sirena bianca , veloce e cieca , che Enea lasciò come testimonianza del suo passaggio.

4. E poi se un poco rimane del tuo tempo prezioso visita Vereto e le miniere di Ugento , si trovano entrambe alle spalle del mare- , dai cui scavi vedrai riemergere , come d’incanto , la civiltà messapica, che i romani rasero al suolo , perché alleati degli spartani di Taranto. Rivedrai per un attimo il mitico re Artas che cavalca insieme due cavalli di rame nel fulgore di un tramonto obliquo e l’antico porto di San Gregorio sulla lieve serra omonima ,
un fortino che ammaina il suo grido in attesa della lunga coda d’un cane notturno.

5.Infine sosta a Gallipoli, la città-bella, col suo grande nucleo isolano legato alla terraferma da un ponte su un braccio di mare, oltre il Castello Angioino, il Rivellino e la porta di terra. Perditi per un paio d’ore nel labirintico storico , con la casbah araba , miracolo di architettura rimasto intatto, gli effluvi e i colori dei gerani che traboccano dai vasi allineati sui mignani , e i riverberi della luce sulla calcina che gioca nelle corti e l’odore di salnitro , e il vento che fa danzare losanghe colorate , e la gente ospitale , fervida , generosa , creativa e fantasiosa. Poi immergiti nelle due riviere , da un lato rocce grige e dall’altro sabbia bianca e mare greco.
A Gallipoli – Isola della Luce , sosta presso la Fontana Greca ad ascoltare le voci delle tre fanciulle racchiuse nell’anima del tempo e dell’antica pietra , e forse scoprirai che qui è la fine del tuo viaggio, la fine di ogni viaggio.

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